Castello di Fosdinovo

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Solido e maestoso, il castello di Fosdinovo sorge all’estremità del borgo, allungato sul crinale di un colle che domina tutta la costa Apuana. Il castello è ancora oggi residenza del ramo dei Malaspina dello Spino Fiorito. La sua imponente struttura, le sue torri, le sue mura merlate, i suoi saloni ancora arredati e affrescati in cui si intrecciano storia, leggenda e mistero, raccontano meglio di qualsiasi altro luogo la storia e l’atmosfera delle corti medievali e dei castelli di Lunigiana.

Il Castello di Fosdinovo è stato feudo di uno dei rami dei Malaspina del Ramo Fiorito dal XIV al XVIII secolo.

I Malaspina, uno dei quattro rami degli Obertenghi, dominarono gran parte della Lunigiana a partire dai secoli centrali del medioevo. Nel 1221 la famiglia si divise in due rami, i Malaspina dello Spino Secco e quelli dello Spino Fiorito. A questi ultimi fu assegnato, fra gli altri, il feudo di Fosdinovo. Tuttavia l’atto formale di cessione di tutte le terre, distretti e giurisdizioni da parte dei Nobili di Fosdinovo a Spinetta Malaspina il grande, marchese di Fosdinovo, avvenne nel 1340. Nel dominio di Fosdinovo gli successe il nipote Galeotto, figlio del fratello Azzolino. Sposò Argentina Grimaldi e fu un famoso giureconsulto. Il suo monumento funebre è senza dubbio l’opera d’arte più importante conservata all’interno della Chiesa di San Remigio. Da allora i Malaspina dello Spino Fiorito governarono sul prestigioso feudo di Fosdinovo quasi ininterrottamente fino ad oggi.

Il castello venne edificato probabilmente a partire dal secolo XII su uno sperone di roccia all’estremità occidentale del borgo, allungato su di un breve crinale. Ceduto dai Nobili di Fosdinovo a Spinetta il grande nel 1340 e poi abbellito dal nipote Galeotto Malaspina, il castello ha subito numerosi ampliamenti nei secoli successivi: nel ‘500, grazie all’opera di Gabriele e poi di Lorenzo Malaspina, il Castello acquistò l’aspetto e la dimensione di Corte Rinascimentale, mentre nel ‘600, con Jacopo Malaspina, si ingrandì ancora di più fino a contare, nel 1636, ben ottocento “Fuochi”.

L’interno del castello, ancora oggi abitato e splendidamente conservato dalla famiglia Torrigiani – Malaspina, mantiene intatto il fascino, intriso di storia e mistero, di un luogo in cui si respira un’atmosfera unica. Da non perdere il grande salone affrescato con le storie della famiglia Malaspina, la camera di Dante (che secondo la tradizione soggiornò qui ospite dei Malaspina), la stanza della marchesa Cristina Pallavici (celebre per i trabocchetti che la nobildonna utilizzava per sbarazzarsi dei suoi amanti); e ancora, la camera delle torture, la sala da pranzo e i panoramici camminamenti di ronda lungo il perimetro del castello.

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