Abbazia di San Caprasio
L’abbazia di San Caprasio è in assoluto uno di più antichi punti di sosta della Via Francigena, dove non a caso Adalberto di Toscana fondò un’abbazia con annesso ospedale, intitolata a Santa Maria, poi a San Caprasio, del quale si conservano le reliquie, un elemento di forte attrazione religiosa per i pellegrini che sempre più numerosi transitavano per Roma” (R. Stopani)
L’abbazia benedettina di San Caprasio fu fondata nell’anno 884 d.C. dal marchese Adalberto di Toscana nel Aulla, nel cuore della Lunigiana, alla confluenza fra i fiumi Magra e Aulella, lungo il tracciato di quella che sarà poi la Via Francigena.
Qui dopo lunghi secoli di oblio ma soprattutto dopo i terribili bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale gli scavi archeologici e i restauri compiuti tra il 2001 e il 2010 hanno permesso straordinarie scoperte che hanno riportato alla luce le testimonianze di una delle più importanti abbazie benedettine della Toscana medievale.
All’interno degli scavi ancora aperti (e dunque visibili al pubblico!) nella zona absidale della chiesa è possibile ripercorrere la lunga vicenda architettonica dell’edificio: all’interno dello scavo infatti sono ancora chiaramente visibili le murature di due absidi corrispondenti a fasi precedenti della chiesa (databili all’ VIII e al IX secolo d.C. , mentre l’edificio attuale risale al secolo XI); gli scavi testimoniano inoltre la presenza di numerose sepolture medievali e la traccia dei bombardamenti del 1943, con la traccia lasciata da una enorme bomba caduta proprio sulla chiesa e miracolosamente non esplosa; al centro dello scavo sono inoltre visibili due fosse che corrispondono alle due successive sepolture delle reliquie di San Caprasio, dapprima (sec. IX-X) in una cassa di legno, poi (XI sec.) in un grande e rarissimo sarcofago in stucco. Le ossa del Santo, eremita del V sec. d.C. morto in Provenza, le cui reliquie giunte ad Aulla nel IX secolo sono state recuperate durante gli scavi nel 2003 sono oggi conservate all’interno dell’altare maggiore della chiesa.
Nel Museo allestito in quella che anticamente fu la sala capitolare viene efficacemente ricostruito il mondo dell’abbazia medievale: le lastre marmoreee carolinge scolpite con motivi fitomorfi testimoniano la raffinatezza delle fasi altomedievali mentre i capitelli romanici in arenaria animati da draghi, immagini mostruose o simboli di redenzione raccontano l’immaginario medievale, con l’eterna lotta tra Bene e Male.
In questi spazi sono esposte anche le testimonianze delle recenti campagne archeologiche, con le ricostruzioni degli abiti e degli strumenti utilizzati nell’abbazia e oggetti e reperti che testimoniano il passaggio di un gran numero di pellegrini diretti a Roma durante il medioevo: monete, medaglie votive, conchiglie provenienti da Santiago de Compostela. Aulla era infatti una delle tappe fondamentali della Via Francigena in Lunigiana, la tappa n. 30 dell’itinerario di Sigerico, arcivescovo di Canterbury, nel suo viaggio di ritorno da Roma a Canterbury.
Il Museo è stato interamente recuperato dopo la tragica alluvione del 2011 ed è stato recentemente arricchito con alcuni moderni supporti video-digitali di ultima generazione che permettono di approfondire i contenuti della visita.
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